Serata Wine Fitness, Vernaccia di San Gimignano
Nuovo appuntamento Wine Fitness, la palestra dei sensi degli Enodegustatori Campani, questa volta dedicato alla Vernaccia di San Gimignano.
SAN GIMIGNANO
Borgo murato, ornato da 14 torri, San Gimignano è posta su una collina che domina la Val D’Elsa, in quello che si può definire il vero e proprio cuore della Toscana. La sua spiccata natura di crocevia dei commerci aveva reso San Gimignano un centro molto ricco sin dal Duecento, con nove hospitatores per i mercanti che la frequentavano.
Il paese visse fino alla metà del Trecento una stagione di ricchezza economica e artistica, grazie anche ai mercanti e ai pellegrini che percorrevano la via Francigena che attraversava questo splendido borgo e che ancora oggi lo divide in due parti.
In questo periodo florido, le ricche famiglie di San Gimignano arrivarono a costruire ben 72 torri, facendo a gara a chi costruiva la torre più alta, come simbolo del loro benessere e potere. Esclusa da questa gara la Torre comunale, detta la Rognosa, che per decreto municipale doveva rimanere la più elevata.
Dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall' UNESCO nel 1990, San Gimignano è una delle piccole perle della provincia senese ed offre anche ottimi prodotti locali come lo zafferano e il famoso vino bianco chiamato Vernaccia di San Gimignano.
IL TERRITORIO
Il Comune di San Gimignano ha una superficie di 12.500 ettari, dei quali 5.600 sono destinati a produzioni agricole, in particolare vite, olivo e cereali. Si tratta di un territorio interamente collinare collocato tra i 200 ed i 400 m s.l.m.
San Gimignano si trova in un’area caratterizzata da un clima mediterraneo con estati piuttosto siccitose, inverni non particolarmente rigidi e piovosità concentrate in due periodi, aprile/maggio e novembre. Le temperature variano dai -5°C ai +37°C. La zona beneficia in tutti i periodi dell’anno di una buona ventilazione, rari sono gli episodi di nebbia.
IL SUOLO
I terreni destinati alla produzione vitivinicola sono quelli formatisi sui depositi pliocenici marini e costituiti da sabbie gialle (tufo) ed argille. Inoltre, sono terreni fortemente caratterizzati dalla presenza di sabbia e quasi privi di scheletro, incoerenti, favorevoli quindi alla penetrazione delle radici delle piante. Sono generalmente poveri di sostanza organica e grazie alla sabbia risultano ben drenati. Ed è proprio la sabbia gialla, il tufo, l’elemento che caratterizza i vini che ne derivano grazie alla sapidità che gli conferisce.
Le colline di San Gimignano presentano esposizioni, altitudini, composizioni del suolo e disponibilità idriche variabili. Le molteplici combinazioni di questi singoli fattori determinano, anche su un’area così piccola, un’incidenza significativa sulle caratteristiche dei vini che vi si producono, accentuandone a seconda dei casi i caratteri fruttati oppure quelli minerali o la sapidità del gusto.
IL VITIGNO
La superficie del territorio destinata a vigneto è di 1.900 ettari dei quali 720 destinati alla produzione di Vernaccia di San Gimignano e 450 destinati alla produzione di San Gimignano DOC. La restante superficie viticola è dedicata alla produzione di Chianti, Chianti Colli Senesi e a IGT Toscana.
La Vernaccia di San Gimignano è un vitigno storico toscano, conosciuto fin dal 1200, tanto che anche Dante lo cita nella sua Divina Commedia quando aggirandosi tra i golosi del Purgatorio, incontra Papa Martino IV reo di essere stato vinto troppo spesso dalla voglia di Vernaccia.
Il suo nome, come per le altre Vernacce, potrebbe provenire dal latino “ver“, Primavera, oppure da “vitis vernacula“, ossia “vite di casa”.
La Vernaccia di San Gimignano ha grandi grappoli a forma piramidale lunga, talvolta alati, con densità mediamente compatte e acini medi, rotondi, molto pruinosi con bucce spesse e ambrate con il sole. La sua produzione è costante e abbondante.
Le foglie, di grandezza media, crescono a forma circolare o pentagonale e sono trilobate, cioè sono caratterizzate da 3 estremità separate dette appunto “lobi”.
IL VINO
Il vino che si produce da questo nobile vitigno è un vino pregiato: la sua zona di produzione è molto ristretta, caratteristica della sua esclusività, e coincide con il territorio del Comune di San Gimignano sin dalle sue origini, databili, come già detto, intorno al 1200.
Si tratta di uno dei migliori vini bianchi italiani, conosciuto in tutto il mondo. La vernaccia è stata tra i primi vini italiani a fregiarsi del titolo di prodotto a Denominazione d’Origine Controllata (D.O.C.) nel 1966 e nel 1993 ha ottenuto il marchio D.O.C.G che ne garantisce ulteriormente la provenienza.
La Vernaccia è in genere un vino sapido, strutturato, deciso e con un sontuoso bouquet. I vini giovani sono beverini, ma quelli più strutturati che invecchiano per qualche anno, riescono a sviluppare una bella complessità.
Le bottiglie in degustazione:
VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO SELVABIANCA IL COLOMBAIO DI SANTA CHIARA 2019 - Bella giovane e fresca, naso fruttato, floreale ed erbaceo, bocca fresca e sapida.
VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO FIORE MONTENIDOLI 2018 - Rispetto alla precedente qui il naso vira verso sentori minerali e anche la bocca diventa più sapida per un sorso davvero “saporito”.
SONO MONTENIDOLI CARATO VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO 2016 - Qui il naso si arricchisce di note speziate dolci e nuances di erbe aromatiche. Il sorso è rotondo e avvolgente, agrumato, speziato, sapido e molto persistente.
PANIZZI VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO RISERVA 2015 - Naso ampio ed elegante, fiori gialli, note agrumate, note vanigliate e sentori minerali di pietra focaia. Sorso di carattere, complesso e concentrato, sapido e di lunga persistenza.
VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO PRIMA LUCE CAPPELLA SANT ANDREA 2017 - Anche se servito ad una temperatura di circa 15°, delude un pò al naso dove i profumi di scorzetta d'arancia e fiori di acacia sono appena sussurrati. Molto meglio in bocca dove freschezza e sapidità la fanno da padrona.
Serata wine Fitness, Aglianico del Cilento
di Russo Pasquale
Primo appuntamento Wine Fitness, la palaestra dei sensi degli Enodegustatori Campani, del nuovo anno dedicato all'Aglianico del Cilento.
Il Cilento, è una subregione montuosa della Campania in provincia di Salerno, nella zona meridionale della regione. La zona è limitata a nord dalla catena dei monti Alburni e a est dal Vallo di Diano. Si fa derivare il nome da “cis Alentum” ("al di qua dell'Alento"), anche se il fiume non ne segni più il confine. È una zona molto ampia che attraversa numerosi comuni della costa e dell'entroterra, da Agropoli (roccaforte dei pirati saraceni), a Sapri e poi ancora verso l'interno, al confine con la Basilicata.
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Serata Wine Fitness, Nero d'Avola
di Russo Pasquale
Nuovo appuntamento "Wine Fitness", la palestra dei sensi degli "Enodegustatori Campani". La serata, che si è svolta giovedì 8 novembre 2018 presso il Salone Damiano di Frattamaggiore, è stata dedicata al vitigno Nero d'Avola, il re dei vitigni a bacca rossa della Sicilia o, quanto meno, quello più conosciuto. Originario della zona di Avola, in provincia di Siracusa, lo troviamo ormai in tutta la Sicilia e in particolare nelle province di Siracusa, Agrigento, Caltanissetta e Ragusa. Come tante altre varietà, è stato introdotto nell’isola ai tempi della colonizzazione greca e conserva memoria delle sue antiche origini nella tradizionale forma d’allevamento ad alberello. Il Nero d’Avola è tradizionalmente chiamato anche Calabrese, anche se non vi è traccia di una sua presenza oltre lo stretto. Pare che il nome Calabrese derivi dal termine calaulisi o calarvisi che stava ad indicare uva di Avola, in quanto formato dalle parole calau, termine dialettale che indica l'uva, e aula, che indica il comune di Avola in siciliano. Si tratta di un vitigno vigoroso e generalmente molto produttivo, è pertanto molto importante controllare le rese per ettaro per produrre vini di qualità. Il grappolo è piuttosto grande, con acino medio dal colore blu molto scuro, con una buccia abbastanza sottile e pruinosa. Vista la sua sensibilità alle muffe, predilige esposizioni asciutte e ben ventilate. Esprime al meglio le sue qualità su suoli poveri e ricchi di calcare, che limitano naturalmente la produzione delle piante.
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Serata Wine Fitness, Orange Wine
di Russo Pasquale
Nuovo appuntamento "Wine Fitness", la palestra dei sensi degli "Enodegustatori Campani". La serata, che si è svolta giovedì 7 giugno presso il Ristorante Pizzeria "La Frasca" di Pozzuoli (NA), è stata dedicata agli Orange Wines, un'occasione per approfondire il tema dei vini prodotti da uve bianche attraverso la macerazione, più o meno, prolungata sulle bucce.
Cosa sono gli orange wine? Quali sono le caratteristiche dei cosiddetti “vini arancioni”?
Serata Wine Fitness sul Carmignano
di Russo Pasquale
Ritorna l'appuntamento con "Wine Fitness", la palestra dei sensi degli "Enodegustatori Campani". La serata, che si è svolta giovedì 3 maggio presso il Salone Damiano di Frattamaggiore, è stata dedicata al Carmignano. Il Carmignano è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto in Toscana. La zona di produzione comprende parte del territorio dei comuni di Carmignano (PO) e Poggio a Caiano (PO), a metà strada tra Firenze e Pistoia, in uno dei più caratteristici ambienti collinari della Toscana, sul versante orientale del Montalbano. Le radici storiche del vino Carmignano sono così lontane da poterlo considerare uno dei vini rossi più antichi d'Italia. A Carmignano si produceva vino fin dall'epoca etrusca, come testimonia il ritrovamento di vasi di vino all'interno di alcune tombe etrusche sul Monte Albano e l’assegnazione da parte di Cesare ai suoi veterani, tra il 50 e il 60 a.C., di alcune terre tra l’Arno e l’Ombrone, coltivate sin da allora a vite.
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Il report dell'evento Wine Fitness: Valle d'Aosta
di Alessandro Farina
La sera del martedì 19 dicembre, nella suggestiva cornice di un salotto settecentesco, sito al piano nobile di un palazzo storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di vitigni e zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Cena degustazione Sapori di Sardegna
di Russo Pasquale
Piacevole serata in occasione della cena degustazione dedicata ai Sapori di Sardegna. Frutto della collaborazione tra "Haccademia della Pizza", "Enodegustatori Campani" ed il Ristorante Pizzeria "La Frasca", con il fondamentale supporto di Marco Bo e delle aziende vitivinicole da lui rappresentate che hanno, gentilmente, messo a disposizione i fantastici vini degustati nel corso di questo viaggio sensoriale in Sardegna che si è svolto martedi 5 dicembre a Pozzuoli. Un viaggio alla scoperta dei vini di qualità di cinque importanti aziende della regione poco conosciute al grande pubblico. Siamo partiti dalla Gallura, con due vini Vermentino, per poi spostarci nelle Baronie, con un Cannonau in purezza, e poi giù fino al Sulcis, sull’isola di Sant’Antioco, con un Carignano del Sulcis. A chiudere il nostro itinerario è stata la tappa nella regione del Mandrolisai, nella Sardegna centrale, con la degustazione di un vino da dessert ottenuto da uve Nasco in purezza, un vitigno poco conosciuto ai più e tra i più antichi della regione.
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Il report dell'evento Wine Fitness: Alto Adige
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 23 novembre, nella suggestiva cornice di un salotto settecentesco, sito al piano nobile di un palazzo storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di vitigni e zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il focus è stato fatto questa volta sull'Alto Adige che, posto a ridosso delle Alpi e quasi interamente montuoso, rappresenta il territorio vitivinicolo più settentrionale d'Italia, mostrando tra l'altro forti influssi culturali e linguistici tedeschi (basta leggere le etichette dei vini per farsi un'idea!).
Attraversato dal fiume Adige, il Südtirol presenta un clima dai tratti continentali o alpini, a seconda dell'altitudine, caratterizzato da estati calde ed inverni rigidi, nonché da forti escursioni termiche giornaliere che donano ai vini freschezza e profumi.
In quest'affascinante regione, che in antichità apparteneva alla "Raetia", le origini della viticoltura risalgono al 700 a.C. ed i vini retici ebbero in epoca romana molti illustri estimatori; sembra, inoltre, che proprio in queste terre gli antichi romani conobbero l'uso della botte in legno per la conservazione ed il trasporto del vino, che fino ad allora era riposto in anfore di terracotta.
Dato il clima, favorite sono le uve resistenti al freddo, come Sauvignon Blanc e Pinot Nero; oltre alle uve internazionali (piuttosto diffuse sul territorio), troviamo varietà autoctone, da cui si ottengono tra l'altro interessanti risultati, come Schiava, Lagrein eTraminer Aromatico. Tipico nei vigneti è poi il sistema di allevamento a "pergola", che ben si presta alle esigenze della viticoltura di montagna, permettendo di proteggere i grappoli dal forte irraggiamento estivo.
Ma passiamo, ora, ai vini degustati...
Ad aprire le danze è stato il Pinot Bianco 2016 di Terlan che, fondata nel 1893 nell'omonima località vicino Merano, rappresenta una delle cooperative di produttori più all'avanguardia di tutta la Penisola. Questa cantina conta più di centoquaranta soci che si prendono cura complessivamente di oltre centosessanta ettari di vigneto, siti ad un'altitudine compresa tra i 250 e i 900 metri sul livello del mare, ed offre al pubblico una produzione annua che supera abbondantemente il milione di bottiglie.
Prodotto in circa 110'000 bottiglie l'anno, questo vino affina per 5-7 mesi sui lievi in acciaio e rappresenta molto bene il territorio di origine. Si presenta, infatti, nel bicchiere con un vivace colore giallo paglierino con sfumature verdoline, mentre al naso si fa apprezzare per i suoi eleganti sentori floreali e di frutta a polpa bianca, cui seguono note di erbe aromatiche su un lieve sottofondo minerali e fumé; al gusto mostra buona freschezza e discreta sapidità... un vino sulla cui piacevolezza tutti siamo stati d'accordo! Infatti, la bottiglia a tavola è finita subito... segno oggettivo della sua bontà!
Dei vini prodotti da questa cantina ed ottenuti da questo vitigno ho potuto constatare la longevità in una degustazione fatta qualche tempo fa... sono dei bianchi da paura!
Tutti sanno dire "Ti amo", pochi sanno dire Gewürztraminer... come avrete intuito il secondo vino in degustazione è ottenuto da questo vitigno aromatico la cui zona di origine è rivendicata dall'Alto Adige, dal comune di Termeno in particolare. Il nome tedesco con cui il Traminer Aromatco è conosciuto deriva dal termine "gewürz", che significa "speziato".
Dal colore giallo paglierino carico con riflessi verde-oro, il Gewürztraminer 2015 diTerlan, la cui produzione si attesta intorno alle 110'000 bottiglie l'anno, si esprime al naso con sentori di albicocca, frutta esotica, fiori bianchi, uva spina ed erbe aromatiche; di buona morbidezza al gusto, mostra un finale leggermente amarognolo.
Siamo, poi, passati all'assaggio dei vini rossi con il buonissimo Blauburgunder 2012 diGarlider... a mio avviso, il più buon Pinot Nero prodotto in Italia e del quale ho già avuto modo di apprezzare più volte la bontà! (Vedi post precedente)
Ci troviamo nella Valle Isarco, la zona vitivinicola più a nord d'Italia, dove Christian Kerschbaumer, secondo i principi dell'agricoltura biologica, coltiva quattro ettari di vigneto su pendenze vertiginose che arrivano al 55% e ad altezze che vanno dai 540 agli 800 metri s.l.m.
Prodotto in poco più di un migliaio di bottiglie l'anno, questo vino, che matura per nove mesi in barrique, si è fatto notare per la delicatezza del colore e l'eleganza dei suoi profumi (al naso è un susseguirsi di sentori di sottobosco, frutta rossa e spezie), nonché per il piacevole equilibrio gustativo: risultando, inoltre, per nulla amarognolo, a differenza di tanti vini prodotti in zona a partire da questo vitigno... un capolavoro!
Quarto vino in degustazione è stato il Lagrein 2013 di Hartmann Donà che, enologo della Cantina di Terlano dal 1994 al 2002, ha iniziato a produrre vino per conto proprio a partire dal 2000.
Il vitigno autoctono da cui questo vino d'autore è ottenuto deriva il nome da Lagaria, cittadina della Magna Grecia situata sulle coste ioniche della Lucania, dove anticamente si produceva il "Lagarintos"... vino ottenuto da viti che verosimilmente furono poi diffuse nel nord Italia. Il robusto vino rosso "Dunkel" che se ne ottiene, riservato ai nobili e al clero, fu oggetto di rivendicazione durante la rivolta contadina del 1526; precedentemente, inoltre, nel 1370 l'Imperatore Carlo IV ne vietò la distribuzione tra le compagnie militari.
Maturato per un anno in botti di legno, si presenta di colore rosso cupo nel bicchiere, mentre al naso sfoggia i suoi peculiari sentori di brunella alpina (cioccolato fondente e vaniglia), note di frutti di bosco e viola; piuttosto robusto e persistente appare poi all'assaggio, mostrando una fitta trama tannica.
Abbiamo, quindi, concluso la serata con l'assaggio del Torilan 2015 di Terlan, vino rosso ottenuto da uve Merlot per l'85% e da uve Cabernet Sauvignon per il restante 15%, che ci ha dato modo di ricordare come la zona dell'Alto Adige fosse considerata fino alla fine del XIX secolo una sorta di cantina dell'impero austro-ungarico: nel desiderio di produrre vini simili a quelli francesi, i nobili impiantarono vitigni internazionali, come Chardonnay, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
Prodotto in circa 16'000 bottiglie l'anno, questo vino matura per 7-10 mesi in botti di legno grande; dal colore rosso rubino carico, si esprime al naso con sentori di ciliegia e frutti di bosco su un sottofondo di note speziate, mentre al palato appare ben equilibrato, nonostante la giovane età, pieno e piacevole.
Un bel colpo d'occhio sul panorama enoico altoatesino!
Un grande ringraziamento a Pierpaolo e Mena Damiano, aspiranti Sommelier Enodegustatori, per la gentile e calorosa ospitalità.
Per restare aggiornati sui prossimi eventi dell'associazione "Enodegustatori Campani"seguite il sito e la pagina facebook.
Grazie e alla prossima!
Resoconto serata Wine Fitness sul Negroamaro
di Russo Pasquale
Si è svolto giovedì 16 novembre, presso la Gastrovineria Allerì, graziosa vineria di Napoli, un nuovo appuntamento Wine Fitness, la palestra dei sensi degli "Enodegustatori Campani". La serata è stata dedicata al vitigno Negroamaro ed ai vini da esso ottenuti.
Il NegroAmaro è un vitigno a bacca nera originario della Puglia, che vede nel Salento la sua terra d’elezione e la zona di maggiore coltivazione pur avendo buone estensioni anche nel resto della regione. La sua origine è molto antica e, molto probabilmente, risale alla stessa della maggior parte delle altre uve rosse del sud Italia, ovvero alla colonizzazione greca che ebbe luogo a partire dal XVIII secolo avanti Cristo in tutta la penisola, in particolare nel Meridione. Il suo nome deriva dal termine dialettale "niuru maru", per il caratteristico colore nero dell'acino e il sapore tipicamente amarognolo del vino che se ne ricava. Come dicevamo, è molto diffuso in tutta la Puglia, in particolare nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto. Per molti anni è stata considerata un'uva da taglio e da esportazione e il suo utilizzo come vitigno principale di blend locali si è avuta solo recentemente, anche grazie alla produzione di vini rosati. Si adatta bene all'uvaggio con quantità minori di uve locali, quali Malvasia nera di Brindisi e di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, per produrre rossi eleganti e di grande corpo o eleganti vini rosati. Molto noto è il Salice Salentino DOC che per disciplinare è ottenuto attraverso un blend di uve Negroamaro 85% e Malvasia Nera 15%, la quale affievolisce le caratteristiche note amarognole tipiche del Negroamaro. Da diversi anni a questa parte, tuttavia, i produttori vitivinicoli salentini hanno cominciato ad utilizzare le uve di questo vitigno per produrre vini in purezza, ottenendo così il Negroamaro che tutti conosciamo ed apprezziamo.
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Il report dell'evento Wine Fitness: Barbera
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 19 ottobre, nella suggestiva cornice di un salotto settecentesco, sito al piano nobile di un palazzo storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di vitigni e zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Il report dell'evento "Wine Fitness: Greco di Tufo"
di Alessandro Farina
La sera del martedì 18 luglio, sulla fresca terrazza di un antico palazzo a corte, sito nel centro storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targatoWine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale"Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Il report dell'evento "Wine Fitness: Fiano del Cilento"
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 29 giugno, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Il report dell'evento "Wine Fitness: Verdicchio"
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 05 ottobre, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di vitigni e zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Il report dell'evento "Wine Fitness: Chianti Classico"
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 25 maggio, nella suggestiva cornice di salotto settecentesco, sito al piano nobile di un palazzo storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
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Il report dell'evento Wine Fitness sul Lambrusco
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 27 aprile, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il focus è stato fatto questa volta sui vini prodotti in provincia di Modena, in particolare nel territorio di Bomporto, a partire da uve Lambrusco: in realtà, ne esistono più varietà di vite Lambrusco, alcune delle quali derivano il nome dall'origine geografica, come ilLambrusco di Sorbara... varietà che, coltivata in terreni a prevalente componente sabbiosa, dà vini solitamente più scarichi nel colore e dal corpo più leggero.
Nella sua monumentale opera di ben 5 volumi realizzata negli anni '50 e '60 del secolo scorso e che ha per titolo "Principali vitigni da vino coltivati in Italia", Italo Cosmo a proposito delle diverse varietà di Lambrusco scrive: "quello di Sorbara è senza dubbio il più importante perché dà un vino più pregiato degli altri; malauguratamente non si è molto diffuso al di fuori della sua zona originaria, a causa della sua difettosa conformazione floreale, la quale si traduce in scarsa e talora scarsissima fertilità... Oggi lo si trova tuttavia in quella parte mediana della pianura modenese compresa tra i fiumi Secchia e Panaro e che ha per centro la frazione di Sorbara in Comune di Bomporto".
Durante la serata abbiamo avuto, appunto, modo di assaggiare più vini ottenuti da questa varietà di Lambrusco; ecco, di seguito, qualche nota sui vini degustati e le aziende produttrici.
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Il report dell'evento Wine Fitness, Il Primitivo in Puglia
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 30 marzo, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il focus è stato fatto questa volta sui vini prodotti in Puglia a partire da uve Primitivo; quest'ultimo è un vitigno a bacca rossa di origini incerte, il cui nome deriva dalla precocità di maturazione dell’uva, che avviene mediamente tra la fine di agosto e i primi di settembre.
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Il report dell'evento "Wine Fitness: Cirò"
di Alessandro Farina
La sera del giovedì 16 febbraio, presso il "Ramblas Tapas Ristorante" a Grumo Nevano, si è svolto un altro incontro targato "Wine Fitness"... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il focus è stato fatto questa volta su quella che è considerata la più famosa denominazione della regione Calabria, ossia Cirò, che prende il nome dalla cittadina, in provincia di Crotone, affacciata sul mar Ionio e un tempo chiamata Cremissa; in antichità il vino qui prodotto, il "Krimisa", veniva dato in dono agli atleti che ritornavano vincitori dalle Olimpiadi di Atene, e la sua produzione divenne così importante che, per facilitare il carico delle navi che attendevano nel porto, furono costruiti con tubi di terracotta dei veri e propri "enodotti" che partendo dalle colline circostanti arrivavano direttamente ai punti di imbarco. Sui terreni argilloso-sabbiosi del territorio di Cirò e di altri comuni limitrofi, si coltiva il Gaglioppo, vitigno autoctono a bacca rossa il cui nome deriva da un termine greco che significa “bellissimo piede”, dove per “piede” si intende il rachide e quindi per estensione l’intero grappolo. Tale vitigno, che fu verosimilmente importato in Italia dai coloni greci nel VII secolo a.C., era probabilmente alla base del vino "Krimisa".
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Il report di "Wine Fitness, Falerno del Massico"
di Alessandro Farina
Subito furono portate delle anfore di vetro scrupolosamente sigillate con il gesso, sul cui collo erano apposte delle etichette con questa scritta: "Falerno Opimiano di cent'anni". Mentre eravamo intenti a leggere le etichette, Trimalcione batté le mani e disse: "Ahimè, dunque il vino vive più a lungo di un ometto. Perciò beviamo pure come spugne! Il vino è vita. E questo è Opimiano puro. Ieri non ne ho offerto di così buono, eppure cenavano persone ben più di riguardo" (Satyricon, Petronio).
Secondo una leggenda il dio Bacco, sulle falde del monte Massico, nei pressi di Mondragone, comparve sotto mentite spoglie ad un vecchio agricoltore di nome Falerno, il quale, nonostante la sua umile condizione, lo accolse offrendogli tutto quel che aveva, ossia latte, miele e frutta; commosso dalla sua generosità, Bacco trasformò il declivio del monte Massico in un florido vigneto ed il vino lì prodotto, conosciuto con il nome di Falerno, divenne il più noto e apprezzato dell’antichità... si può addirittura considerare il Falerno come la prima denominazione di origine dell’enologia mondiale; infatti, gli antichi romani usavano conservarlo in anfore chiuse da tappi muniti di targhette (pittacium) che ne garantivano l’origine e l’annata.
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Pizze alla canapa e vini dei campi flegrei
di Pasquale Russo
Piacevole e divertente serata, presso il Ristorante Pizzeria La Frasca di Pozzuoli, in collaborazione con UniCanapa - Terra di Lavoro "Fracta Sativa" e Haccademia della Pizza, che ha visto come protagonisti tre vini dei Campi Flegrei abbinati dai sommelier dell'associazione Enodegustatori Campani a tre diverse interpretazioni di pizza alla canapa preparate dai Maestri Pizzaioli Marco Attanasio e Luigi Corciulo.
La prima pizza servita è stata una Ortolana bianca con provola, funghi, melanzane e zucchine, alla quale abbiamo abbinato una Falanghina dei Campi Flegrei DOP 2013 Contrada Salandra. Abbinamento riuscitissimo, tra questa pizza buonissima, tanto da "costringerci" a riproporne un bis, e la Falanghina 2013 di Contrada Salandra una vera e propria chicca. Colore giallo paglierino carico e brillante; al naso note fresche di agrumi e fiori gialli, seguite da delicate nuances di erbe aromatiche ed elegante sentore di miele; il sorso, pulito e ben equilibrato, mostra una freschezza ancora ben presente ma amalgamata al corpo del vino; tornano le sensazioni fruttate e le note dolci del miele; segue una nota marina sapida che allunga il finale persistente e piacevole.
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Il Larinolio, l'oro di Larino
Presso l'Enopanetteria “I Sapori della Tradizione” di Melito di Napoli, si è svolta, venerdì 14 ottobre 2016, una serata di degustazione dedicata all’olio extra vergine di oliva DOP Molise dell’Azienda Agricola “Le grotte di tufo” di Mariagrazia Giardino. Durante la serata, abbiamo apprezzato il Larinolio sia in assoluto sia su bruschette con pomodorino fresco, nonché come ingrediente di un primo piatto preparato da Raffaela Verde, chef resident dell’Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”. Ad accompagnare il tutto sono stati serviti tre vini della linea classica di Masciarelli, storica cantina abruzzese:
- Trebbiano d'Abruzzo DOC 2015
- Colline Teatine Rosato IGT 2015
- Montepulciano d'Abruzzo DOC 2013
Per un resoconto dettagliato della serata vi rimandiamo al seguente post di Alessandro Farina. Di seguito alcune foto della serata:
Degustazione Vino Asprinio DOC e Mozzarella di Bufala DOP
Un meraviglioso evento, in collaborazione con Masseria Campito ed il Consorzio Mozzarella Di Bufala Campana Dop, inebrierà i nostri palati attraverso un percorso del gusto improntato sulla promozione di due delle più rinomate eccellezze campane, il #vinoasprinio DOC di Aversa e la #mozzarelladibufala campana DOP. In questo viaggio sensoriale ci accompegneanno l'associazione Enodegustatori Campani e la Proloco di Cesa nella visita alla vendemmia dell'alberata Aversana.
La degustazione sarà gratuita, ma è necessaria la prenotazione: prenota adesso.
BirraFelix - Degustazione di birre artigianali
La Tipicheria, in collaborazione con il Birrificio Karma,è entusiasta di presentare un evento per gli amanti del buon bere e delle birre artigianali. Una degustazione di birre di nostra produzione, orgoglio non solo nostro, ma dell'intera #Terrafelix.
Potrete assaggiare la DECVMANUS 1205 - Birra Artigianale con spezie coltivate nel Giardino del Principe - e la MALAORCVLA 79 d.c.- Birra Ambrata ad alta fermentazione, caratterizzata dall'intensità del profumo della Melannurca Campana IGP e dall'aroma della Cannella. In questo viaggio ci accompagnerà l'associazione Enodegustatori Campani.
La degustazione sarà gratuita, ma è necessaria la prenotazione: prenota adesso.
Festa del Baccanale a Parete
Si è svolta a Parete, lo scorso fine settimana (22,23 e 24 luglio 2016), la Festa del Baccanale una tre giorni dedicata al vino Asprinio. Grazie all'invito della Pro Loco Parete, organizzatrice dell'evento, la nostra associazione ha avuto l'onore ed il piacere di essere chiamata a condurre la degustazione pubblica di ben sette espressioni di Asprinio dei produttori Sagiomo, Magliulo, Martusciello, Caputo 1890, Masseria Campito e I Borboni. Inoltre abbiamo fornito la nostra collaborazione, con la predisposizione della scheda di valutazione dei vini, nell'ambito della "Gara del vino Asprinio di Parete" riservata ai vini dei viticoltori locali. Continua quindi l'impegno degli Enodegustatori Campani nella valorizzazione dei prodotti tipici di qualità in generale e del "piccolo, grande vino" Asprinio in particolare.
Potete trovare le foto dell'evento sulla pagina facebook della Pro Loco, mentre per un breve resoconto circa la manifestazione vi invitiamo a leggere questo post di Alessandro Farina.
Verticale Franciscus Greco di Tufo DOCG
Ultimo appuntamento di degustazione, prima della pausa estiva, dedicato a Cantine di Marzo e in particolare al Franciscus Greco di Tufo DOCG. Cantine di Marzo è una delle cantine più antiche d'Italia, che vanta, infatti, una tradizione enoica di alcuni secoli e che ha di fatto dato vita al Greco di Tufo, considerando che a portare nel territorio di Tufo le prime viti di Greco, allora chiamato "Greco del Vesuvio", "Greco di Somma" o "Greco di Nola", fu Scipione di Marzo, il quale nel 1647 fu costretto a lasciare il suo paese natale di San Paolo Belsito per sfuggire alla peste.
Durante la serata, allietata dalla presenza del simpaticissimo produttore, il Marchese Ferrante di Somma, sono state degustate quattro annate del Greco di Tufo "Franciscus", e cioè, nell'ordine di servizio, la 2015, la 2011, la 2010 e la 2009.
Per un sunto della serata e per le note degustative circa i vini serviti, vi rimandiamo al seguente post.
Di seguito un piccolo resoconto fotografico della serata.
Gli Enodegustatori Campani ingranano la quarta!
Grandi vini per una grande serata dedicata a Chavignol, celebre villaggio francese della AOC Sancerre. Accompagnate da uno splendido piatto preparato dalla chef resident Raffaela Verde dell'Enopanetteria "I sapori della tradizione", sono state degustate alcune tra le più eccelse espressioni di Sauvignon Blanc di questo territorio. Nel dettaglio ecco i vini in degustazione:
- Gérard Boulay "Clos de Beaujeu" 2010
- Gérard Boulay "La Côte" 2011
- Henri Bourgeois "Le MD de Bourgeois" 2013
- Pascal Cotat "Les Monts Damnés" 2013
- Edmond et Anne Vatan "Clos la Néore" 2014
In chiusura, in un divertente gioco alla cieca, la sorpresa della serata... il Lieben Aich 2001 Manincor, giusto per dire che anche in Italia ci sono grandi espressioni di Sauvignon Blanc.
Per le note degustative circa i vini della serata, vi rimandiamo al seguente post.
Di seguito un piccolo resoconto fotografico della serata.
Incontro con Masseria Campito
Siamo convinti che di Asprinio d’Aversa se ne parli troppo poco. Un prodotto così tipico, particolare, autentico e rappresentativo di un territorio ultimamente tanto bistrattato. Un prodotto che, se ben comunicato, grazie proprio al suo gusto così spiccato, unico e, per questo, inconfondibile, può rappresentare un'occasione di rilancio per l'intero distretto. Anche perchè l'Asprinio piace e non poco...
Leggi tutto: Incontro con Masseria Campito
Attribuire un punteggio al vino
Perché dare un punteggio al vino degustato?
Probabilmente perché è la forma di trasmissione più rapida della nostra valutazione complessiva. Può, inoltre, tornare utile nel confronto di più annate o nel corso di una degustazione orizzontale.
In una ipotetica scala di valutazione il cui tetto è rappresentato da 100 punti (sistema di valutazione attualmente più diffuso al mondo ed ideato da Robert Parker), un vino al quale attribuiamo un punteggio:
- di almeno 60 punti è un vino apprezzabile; 1 calice
- da 68 a 75 punti è un vino discreto; 2 calici
- da 76 a 84 punti è un vino di buon livello qualitativo; 3 calici
- da 85 a 92 punti è un vino di ottimo livello; 4 calici
- di oltre 92 punti è un vino eccellente. 5 calici
Fattori da considerare nell'attribuire il punteggio ad un vino
Nel giudicare le caratteristiche del vino, è sempre necessario fare riferimento alla tipologia di vino in esame, per evitare di penalizzarne alcune; ogni valutazione deve quindi tener conto sia della qualità assoluta che della tipologia del vino in degustazione.
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Gli Enodegustatori Campani al Casale di Teverolaccio
Un'altra serata all'insegna del buon gusto e del buon vino con gli Enodegustatori Campani, che hanno abbinato i deliziosi piatti del ristorante "La Tipicheria" con i vini Lacryma Christi del Vesuvio Vigna delle Ginestre.
Ospite d'eccezione della serata il produttore Carlo Ascione, i cui vini richiamano nel nome la famosa poesia di Giacomo Leopardi ed il fiore diffuso nell'areale vesuviano; infatti, la vigna storica della sua azienda sorge proprio alle spalle della villa che ospitò il poeta nella prima metà del '800. Successivamente, a questi due ettari vitati di proprietà se ne sono aggiunti altri, sempre caratterizzati dalla presenza di suoli vulcanici dove le viti sono coltivate a "piede franco".
A fine serata è stato, inoltre, consegnato l'attestato onorario di "Enodegustatore" al Dott. Aniello Iovine per le attività meritorie svolte come commercialista nei confronti della nostra associazione.
Il suggestivo luogo che ha ospitato la cena degustazione, ossia "La Tipicheria", è un ristorante tipico di nome e di fatto... basti pensare che è ospitato in una cornice davvero unica: si tratta, infatti, di un antico casale fortificato, fondato probabilmente in età aragonese. Immerso nella campagna di Succivo e ristrutturato pochi anni fa da Legambiente, questo ristorante è in un ala del Casale di Teverolaccio dove, in grandi e alte sale dalle pareti in tufo e dai soffitti in legno, si possono assaporare piatti tipici della cucina campana preparati attingendo ortaggi e spezie direttamente nell'orto antistante, all'interno del grande "Giardino del Principe".
Di seguito alcune foto scattate durante la cena degustazione.
Enodegustatori Campani, buona la prima
In un clima gioviale e partecipativo è andato in onda, nella serata di giovedì 28 aprile, il primo evento targato "Enoegustatori Campani". Nel corso della serata sono stati, inizialmente, illustrati gli obiettivi della nostra neonata associazione e presentato il percorso formativo previsto per i soci che vorranno conseguire il titolo di "Enodegustatore". Successivamente è stato lasciato spazio al protagonista della serata, il vino ed in particolare ai due vini prodotti dall'azienda Vigna delle Ginestre. Insieme all'ospite della serata, il produttore Carlo Ascione, e ai tanti appasionati intervenuti, abbiamo degustato prima il Lacryma Christi del Vesuvio bianco, con un interessante confronto tra le annate 2014 e 2015, e poi il Lacryma Christi del Vesuvio rosso annata 2015. Ad accompagnare l'assaggio le sempre buonissime pizze della tradizione di Stefano Pagliuca e dulcis in fundo dei particolarissimi biscotti realizzati con i semi di canapa, gentilmente offerti dall'avvocato Nicomede Di Michele, presidente dell'associazione "Fracta Sativa Unicanapa".
Per le note degustative circa i vini della serata, vi rimando al seguente post.
Stay tuned per i nostri prossimi appuntamenti.

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Per informazioni scrivi a: info@enodegustatoricampani.it
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