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Serata wine Fitness, Aglianico del Cilento
di Russo Pasquale
Primo appuntamento Wine Fitness, la palaestra dei sensi degli Enodegustatori Campani, del nuovo anno dedicato all'Aglianico del Cilento.
Il Cilento, è una subregione montuosa della Campania in provincia di Salerno, nella zona meridionale della regione. La zona è limitata a nord dalla catena dei monti Alburni e a est dal Vallo di Diano. Si fa derivare il nome da “cis Alentum” ("al di qua dell'Alento"), anche se il fiume non ne segni più il confine. È una zona molto ampia che attraversa numerosi comuni della costa e dell'entroterra, da Agropoli (roccaforte dei pirati saraceni), a Sapri e poi ancora verso l'interno, al confine con la Basilicata.
La viticoltura nel Cilento affonda le sue radici, come in tutto il Meridione d’Italia, nell’antica tradizione ellenica. Nel corso dei secoli la coltivazione della vite nel Cilento si è sviluppata costantemente ed intensamente su tutto il territorio. A metà del XIX secolo i vitigni più diffusi erano aglianico, guarnaccia, piedirosso, mangiaguerra, malvasia e santa sofia, una specie varietale autoctona cilentana spesso confusa con il fiano che, invece, è stato impiantato per la prima volta nel Cilento, negli anni ’70.
Abbiamo scelto per quest'appuntamento l’aglianico, perché si tratta di una specie varietale storica del Cilento, in quanto fu introdotta in questo territorio già nel VI secolo a.C. da parte di stirpi elleniche: i Sibariti, che fondarono Poseidonia, l'attuale Paestum, ed i Focei, che eressero Elea, rinominata in seguito Velia dai Romani, ritenuta da molti la culla della filosofia, in quanto ha dato i natali a Parmenide e Zenone, due dei filosofi più importanti dell’antichità che diedero vita alla scuola eleatica.
L’Aglianico è l’uva a bacca rossa che regna nel sud peninsulare, in grado di dare vini potenti e strutturati, tali da venire a torto o ragione paragonati al Barolo per qualità e longevità. Gli amanti dell'Aglianico non amano questo paragone in quanto ritengono che questo vitigno abbia ben pochi rivali per grinta, complessità aromatica, espressione territoriale: insomma l’Aglianico ha molto da dire di suo, fiero interprete delle differenze tra territori di appartenenza come l’Irpinia, il Sannio, il Vulture e il Cilento appunto.
Come dicevamo questo straordinario vitigno giunge nel Cilento, presumibilmente, tra il VII-VI secolo a.C.. Si tratta di un vitigno molto esigente che predilige le aree collinari di origine vulcanica e soffre le temperature troppo alte. Si caratterizza con una fase di invaiatura e di maturazione tardiva e porta in eredità un corredo polifenolico contraddistinto da tannini difficili da addomesticare. Il Cilento gli regala un patrimonio pedoclimatico perfetto molto più simile a quello lucano che a quello campano, questa zona infatti, in passato, era parte della Lucania occidentale e ne conserva usanze e cultura. Il territorio è molto vasto e variegato e presenta caratteristiche pedo-climatiche molto diverse tra di loro, andando da paesi posti lungo la costiera a quelli interni posti su colline e montagne che arrivano a sfiorare i duemila metri. Anche dal punto di vista geologico il Cilento è molto vario presentando suoli costituiti dalle tipiche “rocce sedimentarie” denominate “Flysch”, che hanno la loro massima diffusione in corrispondenza dei principali monti del Cilento occidentale e del bacino idrogeografico del fiume Alento, e dalle “rocce calcaree” che costituiscono i complessi montuosi interni (Alburno-Cervati) e meridionali (Monte Bulgheria, Monte Cocuzzo) del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Questo territorio ci regala, in linea generale, un Aglianico meno speziato e possente di quello Irpino, con qualche spigolosità meno decisa rispetto a quello della terra del Sannio e con note floreali e sensazioni olfattive fumè meno evidenti rispetto a quello del Vulture.
Questi, in rigoroso ordine di servizio, i vini selezionati per la serata:
- Jungano 2017 Paestum Aglianico IGT San Salvatore 1988
- Aliento 2016 Paestum Aglianico IGT Alfonso Rotolo
- Cenito 2015 Cilento Aglianico DOC Luigi Maffini
- Primalaterra 2015 Aglianico Cilento DOP Salvatore Magnoni
- Naima 2011 Aglianico Riserva IGT Paestum Viticoltori De Conciliis
Cinque diverse interpretazioni di Aglianico, con un bagaglio emotivo e culturale diverso (cit.), che hanno confermato quanto questo vitigno, anche se di difficile approccio, sia in grado di regalare grandi soddisfazioni grazie alla sua espressività e ribadito quanto il Cilento sia tra i suoi più vocati territori d’elezione.